Juventus-Lazio 3-1: un super Vlahovic e Chiesa stendono Sarri
Dominio bianconero fin dall’inizio con l’aggressione alta che rappresenta la grande novità di questa stagione, ma soprattutto con una coppia d’attacco che finalmente funziona al meglio.
La Juventus ha conquistato una vittoria convincente contro la Lazio, con un risultato finale di 3-1. Questo successo porta la squadra a raggiungere quota 10 punti e invia un messaggio chiaro al campionato: la Vecchia Signora è pronta a lottare per lo scudetto.
L’incontro è stato dominato dai ragazzi di Allegri, che hanno dimostrato di essere padroni del campo per l’intera partita. E non sono mancati momenti di pura eccellenza, come la doppietta di Vlahovic, con il secondo gol che è stato semplicemente straordinario, e il gol di Chiesa.
La Lazio, invece, è stata quasi del tutto inoffensiva durante la partita. Il gol di Luis Alberto è stato un episodio isolato, frutto di uno dei pochi errori commessi dai bianconeri nel gioco difensivo.
Questa vittoria sottolinea la determinazione e la forza della Juventus, che si candida come una delle contendenti più serie per il titolo. La squadra del Piemonte ha dimostrato di essere in ottima forma e pronta a lottare per il successo nella competizione più ambita del calcio italiano.
Allegri si impegna a superare le controversie della settimana e decide di puntare sui giocatori di esperienza, undici su undici provenienti dalla scorsa stagione, ad eccezione di Weah che rappresenta l’unica vera novità delle prime partite. Con Chiesa recuperato, vediamo tornare in campo la coppia d’attacco titolare con Vlahovic. Sarri, abbastanza conservatore nelle scelte, lascia Guendouzi fuori e conferma la fiducia in Kamada, per il resto si tratta della stessa Lazio dell’anno scorso.
La Juventus inizia la stagione con grande determinazione. E sorprende tutti con un nuovo approccio di gioco: l’aggressione costante nella metà campo avversaria. Non è chiaro se la Lazio sia spiazzata da questa strategia o se semplicemente non riesca a reagire. I primi quindici minuti sono un dominio assoluto della Juve, che porta al vantaggio di Vlahovic e a un paio di occasioni mancate da Kostic, grazie ai riflessi di Provedel (la prima anche con un fuorigioco). Ma per confermare il bellissimo gol di Vlahovic, è necessario un lungo controllo del Var, poiché tutto inizia da un recupero di palla sulla linea laterale (dentro? fuori?) da parte di McKennie, poi trasformato in un prezioso assist da Locatelli e infine in gol da un gesto tecnico delizioso del centravanti serbo.
La Lazio che si è presentata al Maradona dopo la pausa non è la stessa di prima. La precisione nel passaggio e nelle sovrapposizioni è diminuita. Anche quando i padroni di casa prendono un po’ di respiro e gestiscono la partita per una decina di minuti, la Lazio ha un impatto limitato. L’unico momento brillante dei biancocelesti è stato un tiro di Kamada, che Szczesny ha deviato in angolo. La Juve, invece, è più lucida nelle scelte e nei tempi. Quando avvia un’azione ben organizzata, sembra un’azione tipica del rugby, che porta Chiesa a tirare con un sinistro sul primo palo e segnare il 2-0. La Juve potrebbe anche segnare di più se Miretti non avesse concluso con meno precisione verso la porta.
Il primo tempo delle prime tre partite e mezza della Juventus ha lasciato spazio a considerazioni molto interessanti. Innanzitutto, non possiamo ignorare il fatto che la squadra abbia subito solo un gol. Questo dimostra chiaramente l’attenzione costante dei difensori e la collaborazione impeccabile dei centrocampisti.
Inoltre, dobbiamo ammettere che la coppia d’attacco formata da Chiesa e Vlahovic è veramente temibile per qualsiasi avversario. La loro combinazione e la loro sinergia in campo possono davvero causare problemi a chiunque si trovi di fronte a loro.
Passando alla Lazio, notiamo che nonostante ci sia stato solo un cambiamento nell’undici titolare rispetto alla scorsa stagione, la squadra sembra ancora lontana dal comprendere appieno le richieste di Sarri. C’è ancora del lavoro da fare per arrivare al cento per cento di comprensione e adattamento al suo stile di gioco.
Luca Pellegrini sostituisce Hysaj (problema agli occhi) e, soprattutto, Rovella sostituisce Cataldi; questi sono i due tentativi di Sarri di scuotere la sua squadra. Tuttavia, è la Juve a uscire ancora più forte dagli spogliatoi, arrivando vicino a segnare un terzo gol due volte in pochi secondi: un doppio colpo di testa, entrambi di Rabiot, e un doppio salvataggio (nessuno dei due facile) di Provedel. Proprio mentre Sarri sta considerando di apportare alcuni cambiamenti nella linea d’attacco (che è stata piuttosto inefficace nell’ora precedente), gli viene presentato un regalo straordinario da svelare e ammirare. La Juve perde una palla disastrosa durante una costruzione dal basso a causa di un errore tra Bremer e Cambiaso, e Luis Alberto la riceve proprio nel suo punto preferito, utilizzando il piede destro per curvarla nell’angolo alto.
La pressione è feroce, ma la costruzione dal basso dei bianconeri riesce alla perfezione. La palla viene spinta verso destra, dove si trova McKennie. Con un rapido cambio di gioco, trova Vlahovic che si trova in una posizione defilata sulla parte sinistra. Ma quando un attaccante di razza è in palla, niente è troppo complicato. Niente può fermarlo.
Ed è così che Vlahovic, nonostante il suo piede destro non sia il preferito, inventa un gol da cineteca. La classe e la precisione con cui calcia la palla sono semplicemente incredibili. È un attimo magico, un momento che resterà impresso nella memoria di tutti i presenti.
La Lazio passa rapidamente da una speranza flebile a una rassegnazione parziale, nonostante i cambiamenti in attacco con Castellanos che sostituisce un Immobile spento e Pedro che subentra a Felipe Anderson. Tuttavia, la manovra della squadra biancoceleste è lenta, ingarbugliata e lontana dallo stile sarriano. D’altra parte, Allegri regala una standing ovation a Vlahovic e Chiesa, inserisce Milik e Kean, e dà spazio anche a Weah. Gestendo il finale di partita con maturità, la Juve dimostra di aver voltato pagina rispetto al passato. Questo ha un significato ben preciso: la squadra bianconera si giocherà lo scudetto fino alla fine di questa stagione.