Lecce-Juventus 0-3, bianconeri in testa alla Serie A
La Juventus si è porta in testa alla Serie A. Nella 21ª giornata di campionato, la squadra di Allegri batte il Lecce per 3-0 e si trova momentaneamente al primo posto, con un punto di vantaggio sull’Inter, approfittando dell’impegno dei nerazzurri in Supercoppa. Al Via del Mare, il primo tempo è stato caratterizzato da una battaglia a tutto campo, con tanta fisicità e poca qualità. Nella ripresa, i bianconeri aumentano il ritmo e conquistano tre punti pesanti grazie alla doppietta di Vlahovic (al 59° e al 68° minuto) e al gol di testa di Bremer (all’85°) nel finale.
Vlahovic doppietta e Bremen per il successo bianconero
Senza Rabiot e Chiesa, Allegri recupera Gatti e McKennie dopo la squalifica e piazza Miretti in mediana dietro a Vlahovic e Yildiz. D’Aversa invece tiene fuori Strefezza e punta tutto sul tridente Almqvist-Krstovic-Oudin. A buon ritmo la gara si apre con una girata larga di Vlahovic, poi il Lecce guadagna metri e un sinistro di Krstovic termina a lato.
Aggressivi sulle seconde palle, sono i padroni di casa a palleggiare con più precisione nello stretto e a cercare con più insistenza la profondità a sinistra. La Juve invece si abbassa, difende con ordine e riparte appoggiandosi velocemente alle punte. Danilo sbroglia una situazione pericolosa su un cross di Gallo, poi Krstovic salva il risultato su un colpo di testa di McKennie, Vlahovic non trova la porta di sinistro e Kostic spara alto dal limite. Occasioni a cui gli uomini di D’Aversa rispondono con una buona combinazione Gallo-Krstovic conclusa male dal montenegrino e con un cambio di gioco invitante di Gonzalez per Oudin.
Con tanti uno contro uno a tutto campo e poca qualità tra le linee il match fatica a decollare sul piano del gioco e con le squadre lunghe le situazioni più pericolose arrivano soprattutto da lanci lunghi che scavalcano il centrocampo. Da una parte Vlahovic e Kostic non trovano la deviazione vincente su un bel cross di Cambiaso e la difesa giallorossa respinge un’iniziativa di Miretti, dall’altra Szczesny blocca invece un destro di Oudin.
La ripresa inizia senza cambi e con un contatto dubbio tra Bremer e Almqvist nell’area bianconera. L’episodio viene lasciato correre dall’arbitro Doveri e la Juve risponde con una conclusione di Miretti e una girata di testa larga di Vlahovic.
Con una pressione costante sui portatori di palla e poca organizzazione nel costruire l’azione, la partita si sviluppa principalmente attraverso azioni individuali e rimane bloccata. Gendrey chiude bene su Cambiaso, poi Allegri decide di sostituire Miretti e fa entrare Weah.
Questa mossa cambia le carte in tavola sugli esterni e dà subito una scossa alla gara. Dopo una parata di Falcone su Yildiz, Cambiaso mette al centro per Vlahovic e Dusan non perdona, sbloccando tutto con un sinistro sporco che si infila all’incrocio. Questa girata spezza l’equilibrio, apre gli spazi e segna il destino della partita.
In vantaggio e più precisi nel fraseggio, i giocatori della Juve aumentano il possesso palla e raddoppiano il vantaggio grazie ancora a Vlahovic, rapido ed “egoista” su un colpo di testa di McKennie. Questo secondo gol gela lo stadio Via del Mare e pone definitivamente la partita sotto il controllo dei bianconeri.
Con due gol di vantaggio, gli uomini di Allegri si abbassano di qualche metro e adottano una modalità di gioco più “controllata”. Questa strategia, insieme ai cambi effettuati, chiude gli spazi davanti a Szczesny e porta al terzo gol segnato da Bremer. Una testata imperiosa che chiude i conti e conclude la partita. La Juve vola in vetta e mette pressione sull’Inter.